Il Sindacato Sociale di Base sostiene con forza e convinzione l’azione di sciopero generale del 22 settembre 2025, un’azione che mette al centro il ruolo che i lavoratori e le lavoratrici possono avere per fermare il genocidio a Gaza e per bloccare la deriva di guerra che ormai è alle porte e che coinvolge, direttamente e indirettamente, il nostro paese e le condizioni materiali del mondo del lavoro.
Ogni giorno a Gaza sparisce almeno un’intera classe, proprio come le nostre che abbiamo davanti tutti i giorni; perché a Gaza muoiono soprattutto i bambini e i giovani, e insieme a loro i nostri colleghi e le nostre colleghe.
Molti docenti italiani hanno partecipato in questi mesi alle mobilitazioni che si sono palesate in forma massiccia in tutto il paese e molti hanno aderito alla campagna “un minuto di silenzio per Gaza”, nonostante le barriere che il ministro Valditara e a seguire molti presidi hanno provato a costruire per arginare l’iniziativa.
Ora è il momento di appropriarci dell’arma più potente che hanno i lavoratori, cioè lo sciopero, uno sciopero indetto con lo spirito dell’ “equipaggio di terra”, a sostegno della Flotilla che sta, dal basso, facendo quello che dovrebbe fare la comunità internazionale: rompere l’isolamento, portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese che, come nelle guerre più antiche, è stretta in un assedio che fa morire, oltre che di bombe, di fame e di sete.
Siamo nelle nostre scuole per far crescere cittadini e cittadine consapevoli del mondo che li circonda, perché abbiano gli strumenti di conoscenza e di consapevolezza per costruire domani per loro e per noi stessi un futuro diverso e migliore dal presente. Andremo nelle nostre classi e spiegheremo perché aderiamo allo sciopero del 22 settembre, perché per i nostri studenti dobbiamo essere anche esempio di resistenza e di lotta.
Il nostro sciopero sarà quello del 22 settembre, nato dal basso e da lontano, soprattutto con il protagonismo dei lavoratori portuali che in più città nell’ultimo anno e anche prima hanno avuto il coraggio di bloccare le navi piene di armi e sono stati un esempio di come la determinazione del mondo del lavoro possa essere molto concreta e incisiva. Non parteciperemo invece allo “sciopero toppa” che la CGIL, nel tentativo disperato di inseguire un movimento che sta dimostrando di poter fare a meno di loro, ha piazzato prima del 22 settembre, cercando così di depotenziare uno sciopero che doveva invece vedere la massima unità possibile.
Invitiamo dunque il mondo della scuola pubblica italiana ad aderire allo sciopero del 22 settembre e a partecipare alle manifestazioni che si terranno nelle varie città italiane.