Veniamo a conoscenza dell’uscita di una comunicazione RISERVATA dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, datata 3 settembre 2025 rivolta a tutti i Dirigenti scolastici, a firma Anna Paola Sabatini il cui contenuto è una vera e propria opera di repressione. Seguita da una premessa falsamente democratica, La rilevanza degli eventi geopolitici in corso è una tematica su cui si invitano le SS.LL. a garantire la massima serenità nell’organizzazione di occasioni di confronto e di dibattito nell’ambito delle occasioni didattiche, la comunicazione chiude con un vero e proprio diktat repressivo richiamando gli organi collegiali alle loro “competenze”: Tanto premesso, è necessario sottolineare l’esigenza di assicurare le specificità dei luoghi e dei momenti della vita scolastica, quali le riunioni degli organi collegiali, che devono essere esclusivamente finalizzate alla trattazione delle tematiche relative al buon funzionamento dell’istituzione scolastica e sottratte a qualunque altra finalità.
Facciamo presente alla dott.ssa Sabatini che quell’esclusivamente è un termine non normato dall’art.7 c.2 del TU che nel determinare le competenze degli organi collegiali ne individua i campi. Ci permettiamo di spiegare alla dott.ssa Sabatini il significato di competenza: Legittimazione normativa di un'autorità o di un organo a svolgere determinate funzioni, il che vuol dire che gli organi collegiali hanno il compito, il potere e il dovere di deliberare, esprimere pareri, avanzare proposte ecc. sui punti riportati dal c.2, essendone legittimati e che tale legittimazione non vieta di intervenire su altre questioni che la collegialità ritiene rilevante.
In particolare si fa presente che nel curare la programmazione dell'azione educativa e che nell’esercitare tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente, il collegio docenti inevitabilmente affronta tematiche ampie (culturali, politiche, etiche, religiose…) che servono a costruire un quadro di riferimento condiviso e collegiale entro il quale inserire le varie proposte.
Per la costruzione di tale quadro condiviso ogni docente ha il dovere e il diritto di contribuire avanzando proposte e mozioni e di argomentare le proprie posizioni anche a tutela della libertà di insegnamento. Il collegio docenti si configura, infatti, come spazio di confronto democratico e critico nel quale la libertà di insegnamento è tra l’altro garantita dall’opportunità di ricorrere all’opzione minoritaria che impedisce di attuare la cosiddetta “dittatura della maggioranza”.
Ci si interroga se la dott.ssa Sabatini abbia letto le mozioni che ha tentato di “reprimere”, e le si chiede perché mai, ad esempio, un collegio docenti non possa definirsi “Pacefondaio” (come nella mozione promossa dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università) e se tale definizione una volta accolta possa veramente esulare dalla programmazione educativa del collegio.
La comunicazione nasconde ben altro: 1. è il primo passo verso la riduzione del collegio docenti ad organo meramente tecnico e consultivo, deresponsabilizzato da decisioni e posizionamenti e 2. è l’ennesimo tentativo di reprimere il dissenso anche nelle scuole. Togliere alla scuola la sua dimensione critica significa snaturarne la funzione costituzionale. Togliere alla scuola la possibilità di lavorare per la pace, contro i genocidi, contro il disarmo, contro le politiche bellicistiche impedendo ai docenti di esprimersi, soprattutto contro l’innegabile genocidio a Gaza, è segnale di antidemocraticità e illiberalità.
Ci sorprendono anche quei sindacati dei dirigenti scolastici che nella condivisione dei contenuti della comunicazione si sono limitati ad attaccare solo il carattere di riservatezza, denunciando modalità di gestione appartenenti al secolo scorso: disponibilità a fare il lavoro sporco a condizione che l’ordine sia pubblico. Garanzia quindi che stanno solo obbedendo agli ordini!
Come Sindacato Sociale di Base rivendichiamo la democrazia degli organi collegiali, la libertà di espressione, la presa di posizione dei collegi docenti per la difesa dei valori universali e dei diritti umani e mettiamo il nostro sindacato a disposizione di ogni iniziativa critica e di conflitto che si voglia aprire nelle scuole.
6 settembre 2025