Dal 24 al 26 giugno 2025 si terrà all'Aja un importante vertice NATO. All'ordine del giorno l'aumento della percentuale sul PIL delle spese militari per i paesi membri. L'obiettivo chiesto dagli USA è il 5%, ma sicuramente ci si accorderà su un aumento immediato minimo al 2% - 3,5% (per l'Italia solo l'adeguamento al 2% significherebbe una spesa militare intorno ai 35 miliardi). Intanto è pronto il piano della Commissione Europea, approvato dal parlamento di Strasburgo, di un riarmo di 800 miliardi di Euro per i paesi membri dell'UE e il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, imitando un suo famigerato predecessore, ha programmato un consistente piano di riarmo della Germania.
Contro tutto ciò il 21 giugno 2025 alle 14:00 a Roma, così come in altre piazze europee, è convocata una manifestazione contro il riarmo dell'Europa.
L'aumento delle spese militari colpisce le condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici e riguarda direttamente un sindacato di base come SSB. Il prelievo fiscale per le spese militari sarà pagato dai lavoratori e dalle lavoratrici attraverso l'abbassamento del potere d'acquisto dei salari, i tagli inevitabili al welfare, alla sanità, alla scuola. Ma anche attraverso l'aumento dell'autoritarismo e la repressione delle forme di lotta sindacale (si veda il DL cosiddetto “sicurezza”) e attraverso la militarizzazione dei luoghi del sapere, dei luoghi del lavoro e della società tutta. L'aumento delle spese militari favorisce solo la crescita dei profitti delle industrie belliche e il conseguente aumento della ricchezza del capitale finanziario.
Pertanto SSB aderisce con convinzione alla mobilitazione nazionale a Roma del 21 giugno 2025 contro il riarmo europeo. Per dire NO al militarismo, per dire NO al genocidio del popolo palestinese, per dire NO all'invio di armi che vanno ad alimentare la guerra in Ucraina, nella folle prospettiva di provocare una guerra nucleare. Per dire NO alla crescente presenza dei militari nelle scuole. Per dire NO all'incremento della produzione di armi. Per liberare i nostri territori dalle servitù militari. Per dire NO alla NATO. Per dire SI alla pace, al disarmo multilaterale, al diritto alla pace e all'autodeterminazione dei popoli della Terra.
Per ora a Roma si prevedono due manifestazioni separate da parte delle due realtà che hanno convocato l'iniziativa: Potere al Popolo e Stop Rearm Europe. Crediamo che, anche per le dinamiche attraverso le quali si è prodotta la sovrapposizione, entrambi gli schieramenti dovrebbero fare un passo indietro ed avere come obiettivo la costruzione di un forte movimento italiano contro la guerra, il riarmo e per fermare il massacro di Gaza. SSB si unisce alle numerose realtà che stanno chiedendo agli organizzatori dei due cortei di optare per una partenza ed un percorso unitari, sia pure con una distinzione di spezzoni e piattaforme.
In ogni caso il 21 giugno le lavoratrici e i lavoratori di SSB saranno a Roma con i propri simboli e le proprie parole d'ordine.
Giugno 2025
SINDACATO SOCIALE DI BASE